Il 5xmille di Nicoletta per le Apette di Santa Rita

L’Alveare ricorda Angela Giannangeli

Siamo tornate!

Ne usciremo insieme

La positività nella mancanza

Torneremo ad abbracciarci

Il valore della quotidianità

Riabbracciare tutte

Tornare a scolpire il nostro futuro

Pensando all’Alveare

Ci separano solo i chilometri

La porta dell’amore

I biscotti delle Apette di Santa Rita fatti da voi

Progetto Storie in Cima

“Come in passato, anche quest’anno il mio 5xmille va a favore dell’Alveare di Santa Rita, colei che ogni mattina prego e penso alle Apette come se fossero figlie mie”.

Inizia così la speciale “dichiarazione d’amore” di Nicoletta Recalcati da Sovico (Monza e Brianza), amica e sostenitrice dell’Alveare, il progetto del Monastero Santa Rita da Cascia, nel quale le monache accolgono e crescono bambine e ragazze provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale.

Uno dei modi in cui Nicoletta dimostra il suo amore per le Apette, seguendo l’esempio di Santa Rita, è proprio donare il 5xmille della sua dichiarazione dei redditi alla Fondazione Santa Rita da Cascia, che sostiene il progetto Alveare.

Nicoletta e Alice

Inoltre, Nicoletta ha una figlia che si chiama Alice, che studia all’Università e che, ci racconta, ha ereditato il suo cuore grande: “Per ogni esame che supera, Alice trasforma il voto che ha preso in una donazione concreta per le Apette. Per lei è una doppia soddisfazione!”.
Dopo tanto impegno sui libri, il premio più grande è proprio quello che le riempie il cuore di amore e speranza!

Dona anche tu il tuo 5xmille alla
Fondazione Santa Rita da Cascia

Come fare? È semplice e gratuito per te:

• Prendi il tuo modello per la dichiarazione dei redditi.

• Nella sezione “Scelta per la destinazione del cinque per mille”, FIRMA all’interno della casella “Sostegno del volontariato e delle altre Organizzazione Non Lucrative di Utilità Sociale…”.

• Scrivi, sotto la firma, il CODICE FISCALE della Fondazione Santa Rita da Cascia: 93022960541

Segui l’esempio di carità e amore della nostra Santa Rita!

Cara e dolce Angela, la nostra ‘Libraia’, sei volata in cielo. La tua forza non è riuscita a sconfiggere questo mostro che ti ha portato via da noi.
La tua caritatevole bontà, ha fatto parte della vita di molte delle nostre Apette. Avevi mille attenzioni per tutti, ma per loro ne avevi ancora di più; empaticamente donavi tutto ciò che avevi, dispensando consigli ed attenzioni. Impegnata con la cartolibreria, non potendo offrire il tuo tempo nell’accudimento ai bambini bielorussi nostri ospiti durante l’estate, ti prodigavi nella preparazione di biscotti e dolci per allietare le loro colazioni, le loro feste ed accompagnarli nel loro rientro a casa.
Il tuo sorriso e la tua mitezza saranno un ricordo indelebile nei nostri cuori. Grazie Angela, ora che sei un angelo, continua a proteggerci dal cielo”.

Con queste parole, Maria Laura Bellini educatrice dell’Alveare del Monastero Santa Rita di Cascia, ricorda Angela Giannangeli di Cascia, deceduta lo scorso 7 marzo a causa del Coronavirus.

Angela, che resterà per sempre nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta, ha lasciato negli anni un’impronta di vero amore in tutte le Apette dell’Alveare di Santa Rita, bambine e ragazze provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale, che le educatrici e le monache agostiniane di Cascia crescono nella struttura del monastero, proprio grazie a tanti sostenitori, come Angela.

Lunedì 14 settembre hanno riaperto le scuole, dopo la lunga chiusura dovuta al Coronavirus. In classe sono tornate anche le Apette dell’Alveare di Santa Rita, che il 9 settembre ha finalmente potuto riaprire le sue porte.

Pronte per il primo giorno di scuola!

A marzo, infatti, il virus aveva costretto le monache a chiudere la struttura del Monastero Santa Rita, dove grazie al team di educatrici, crescono e accudiscono nell’amore bambine e ragazze, provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale.

“Noi Apette siamo tornate nelle nostre famiglie, ma non ci siamo sentite mai sole perché le monache e le educatrici ci hanno fatto sentire il loro grande amore anche a distanza”.

“La ripartenza avviene nel rispetto totale delle norme di sicurezza anti-covid, con l’attenzione che il necessario distanziamento non abbia un impatto negativo sulle giovani, che arrivano da situazioni difficili, e che siano comunque mantenuti i loro diritti al gioco e alla spensieratezza. La mancanza delle loro risate è stata un gran peso nell’anima, sostenuto dalla fede e dalla speranza di sentirle presto tornare. Per questo la ripartenza è per noi e per loro un’immensa gioia, che condividiamo con i tanti amici e sostenitori dell’Alveare”.

Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

“È stato difficile senza l’Alveare, ma ora siamo tornate e con l’inizio della scuola, sono tornati anche i Millefiori (bambine e bambini dei dintorni di Cascia che l’Alveare ospita nel doposcuola) e quindi siamo di nuovo tutti insieme!”.

Questa mattina, le Apette accompagnate dalle educatrici, con molta emozione hanno raggiunto il sagrato della Basilica di Santa Rita dove le aspettava il bus, che il monastero garantisce loro per il trasporto scolastico e che quest’anno è più grande di quello solito per fare in modo che ognuno abbia il suo posto a sedere in sicurezza.

Alla fine delle lezioni poi, insieme anche ai Millefiori, sempre in bus tutti sono tornati in Alveare, per condividere il primo giorno di scuola, fare i compiti e stare insieme.

Dopo la scuola, tutti in Alveare!

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco. Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Il sole splende, gli uccellini cantano, loro non sanno cosa succede, per loro è rimasto tutto normale…

Dalla mia finestra assaporo un po’ di normalità. Guardando fuori vedo i cartelloni appesi ai balconi…andrà tutto bene, dicono così! Anch’io allora mi ripeto che andrà tutto bene.

Mi manca un bacio, uno sguardo, un contatto di un’amica…tante volte lo diamo per scontato, ma proprio ora che ne ho capito il vero significato, come mai prima ne sento il bisogno.

Siamo forti e ne usciremo come tali! Soprattutto sono sicura che ne usciremo insieme.

Ho incominciato a vivere con occhi nuovi, una vita nuova, perché tutto ciò ci ha reso più uniti, più forti e soprattutto ci ha reso più vivi.

Laila

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Il lungo periodo di isolamento che abbiamo vissuto, ci ha fatto partecipi dell’esperienza del vuoto e del silenzio. Non vivendo più in Alveare, si sono create in me queste particolari sensazioni che seppur profonde sono così difficili da spiegare.

Credo che il vuoto ed il silenzio debbano far parte della vita in quanto rappresentano due componenti della quotidianità dell’essere umano. Prima del Covid-19, l’uomo era sempre in continuo mutamento, in continuo essere in compagnia, in continua corsa contro il tempo avendo quasi timore della solitudine, perché la solitudine ti costringe a pensare.

Questo periodo ci ha fatto comprendere che l’uomo può sempre ricostruire se stesso e i rapporti con gli altri, prendendosi cura di loro, ma anche avendo cura delle cose che lo circondano, rivalorizzando ciò che si dava per scontato e direi anche per “perduto” nella propria vita.

Forte e profonda è stata la mancanza delle persone e dei luoghi che amo, ma altrettanto forte è stata la capacità di trovare positività in questa mancanza, sulle fondamenta che quelle persone e quei luoghi mi hanno donato.

E.

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Questa brutta epidemia ci ha tenuto lontano dalle persone a noi care e ancora peggio ha fatto morire tante tante persone e soffrire migliaia di famiglie.

Mi sarebbe piaciuto continuare a passare il mio tempo con le persone che per me sono speciali, le educatrici, le mie compagne dell’Alveare, i professori e i compagni di scuola.

Avrei preferito andare a scuola e magari prendere anche un quattro davanti a tutti e poi dover tornare dalla mia educatrice e dirglielo pur di rivederci e parlarci, invece di doverlo fare attraverso uno schermo.

Mi fa tanto piacere che delle persone carissime come le educatrici e le mie compagne mi telefonino per chiedermi come sto, perché sento che non mi hanno dimenticato che mi vogliono bene e che posso sempre contare su di loro, come in una famiglia.

Spero che presto tutte potremo riabbracciarci come prima. Perché questo accada serve che restiamo uniti, ognuno deve collaborare.

So e sono sicurissima che torneremo ad abbracciarci!!!!!!!

S.

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Ho avuto modo di riflettere su tanti aspetti della mia vita e della vita in generale. Ho compreso che niente è scontato per sempre e che gli esseri umani non hanno il controllo su tutto come invece credono.

Senza distinzione di età, razza, sesso e religione… questo virus ci ha riportato al vero senso dell’uguaglianza umana.

Mi manca soprattutto la quotidianità dell’Alveare, può sembrare strano, ma mi mancano gli orari, le regole, i servizi da fare, lo studio, le chiacchere con le educatrici e le mie compagne Apette, specialmente nei momenti liberi quando potevamo stare tutte assieme.

Non vedo l’ora che tutto questo possa tornare e sia possibile e reale come prima.

A.

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

All’inizio di questo periodo mi sono sentita strana quando ho saputo che non si sarebbe più tornati a scuola. Inizialmente ero felice perché la scuola mi piace, ma non troppo! Poi però, è arrivata la tristezza, perché mi sono ricordata che quando la scuola è chiusa lo è anche l’Alveare.

Mi sono venute in mente tutte le giornate passate in compagnia delle mie amiche…non sto esagerando, mi mancano!

Con la scuola online inizialmente ero proprio una frana, però con il tempo ho iniziato a capirci qualcosa, ma comunque penso che non sia la stessa cosa… con le lezioni online c’è sempre qualche furbo che usa le scuse.

Nel mio cuore ora sono di nuovo felice perché le cose sono migliorate, sto solo aspettando che l’Alveare riapra e finalmente potrò riabbracciare tutte!

Adele

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Il mio mondo si è un po’ stravolto, ma ho dovuto farcela e mi sono riorganizzata nonostante la mancanza che sentivo della mia vita e delle persone che mi sono vicine ogni giorno. È stato come dover ricominciare da capo, con nuove abitudini, lontano da quel mondo che è l’Alveare dove ho le mie certezze.

La malattia ha cambiato le nostre vite, ha disordinato i nostri piani e progetti. Ho visto però tanta solidarietà, persone che con il loro contributo hanno dato sostegno a chi aveva più bisogno, con semplici gesti, anche scrivendo messaggi di incoraggiamento sui social. La distanza e le difficoltà ci hanno avvicinato e ci hanno fatto conoscere i nostri lati più deboli, insegnandoci quanto sia importante sostenerci nelle difficoltà.

Io sono una giovane ragazza che prima viveva una vita tranquilla, andando a scuola, vivendo la mia quotidianità in Alveare, studiando, andando a fare una passeggiata con le mie amiche. Cose normali che tutti fanno.

L’uomo ha sempre lottato per la propria libertà e sopravvivenza e se noi anche oggi desideriamo essere di nuovo liberi di camminare per le strade, abbracciare i nostri cari, uscire con gli amici, ritornare sui banchi di scuola e tornare a scolpire il nostro futuro, dobbiamo combattere in modo responsabile e mai perdere la speranza e la fede, restando sempre uniti.

E.

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Il primo giorno a casa mi sono divertita da morire, ma con il passare del tempo tutto è diventavo sempre più triste perché mi mancavano i miei amici con cui potevo giocare, scherzare e soprattutto che potevo abbracciare.

Penso spesso all’Alveare, perché mi manca essere lì con le mie compagne Apette… mi manca tanto anche la mia educatrice preferita: lei mi fa sorridere e gli dico tutti i miei segreti. Le voglio tanto bene.

Per fortuna presto sarà tutto come prima.

Stephy

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri. Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

Questo periodo di pandemia è duro da vivere e dover lasciare l’Alveare senza tornarci per mesi mi pesa molto.

All’inizio, tutto mi sembrava impossibile da affrontare poiché era tutto velocemente cambiato, da un giorno all’altro, anche se amo stare a casa in famiglia.

Poi, sono riuscita a stare abbastanza bene, anche se provavo tantissima nostalgia per le mie compagne e per tutti gli amici, nonostante le telefonate e le videochiamate.

La vita in Alveare mi manca tanto, ma con le mie compagne e le mie educatrici siamo sempre vicine, ci separano solo i chilometri.

Spero che presto tutto possa ritornare ad essere come era e che possiamo rivivere la nostra vita nella quotidianità che tanto ci manca.

J.

La pandemia ha costretto l’Alveare a chiudere per tutelare e proteggere le Apette.
Le bambine e le ragazze, che seguiamo e sosteniamo anche a distanza, hanno affidato le loro emozioni e le loro speranze a un foglio bianco.
Condividiamo con te, che sei parte della famiglia, i loro pensieri.

Essi sono il motore della ripartenza dell’Alveare, non appena riaprire sarà possibile e sicuro!

In questo periodo siamo tutti costretti a stare lontano dalle persone alle quali vogliamo bene, però dobbiamo cercare di essere più uniti che mai anche da lontano.

Ho approfittato di questi momenti per guardare il percorso della mia vita in questi ultimi anni. Ho capito quali sono i veri valori della vita: la famiglia, l’amicizia, l’amore. L’amore che ho ricevuto è stato tanto ed è proprio per questo che mi reputo una ragazza fortunata.

Mi sono sentita piena di emozione ed entusiasmo quando sono entrata in Alveare, perché stava cominciando una nuova fase della mia vita e quella porta magica si apriva per farmi entrare in un mondo nuovo.

La mia vita è cambiata quando si è aperta quella porta dell’amore, della speranza, della gioia e della fede, che mi ha dato un’altra opportunità per crescere ed imparare nuove cose e per affrontare nuove sfide. 

Mi ha insegnato il coraggio, mi ha portato a fare cose belle, che non avrei mai immaginato di poter fare da sola e adesso vado spedita, senza paura. Mi ha dato l’opportunità di essere quella che oggi sono, una persona matura e consapevole di ciò che valgo.

Grazie alle persone che mi hanno supportato e sostenuto, siete parte di me!!!

Sara S.

Con entusiasmo e affetto voi sostenitori dell’Alveare avete accolto l’invito delle Apette a provare a casa la ricetta dei “Biscotti all’anice”.

All’interno della Gazzetta dell’Aveare di aprile, infatti, per la “Ricetta dell’Apetta”, le ragazze avevano messo letteralmente le mani in pasta per realizzare e dare forma a dei buonissimi biscotti, al sapore di anice, fatti proprio pensando ai benefattori, che sostengono l’Alveare e così anche la loro crescita e il loro futuro.

Con amore, le Apette hanno voluto condividere questa golosa ricetta ed ora sono contentissime di sapere che questi biscotti speciali sono piaciuti anche a voi sostenitori.

La signora Alessandra non solo ha preparato i dolcetti ispirati ai biscotti delle Apette, ha anche pubblicato la ricetta, in italiano, polacco e inglese, sul suo blog. I biscotti dell’Alveare faranno il giro del mondo, addolcendo molti cuori!!

I nostri biscotti internazionali fatti da Alessandra!

Durante questo periodo difficile di isolamento, i biscotti all’anice delle Apette hanno profumato e reso più dolci anche le giornate della signora Alda che ha voluto prepararli pensando alle Apette, a Santa Rita e alle monache, aggiungendo agli ingredienti tanto amore e tanta speranza!!

I biscotti dell’amore e della speranza di Alda!

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